Carissimi, da oggi inizia il nuovo orario S. Messe estive:

DOMENICA ore 8.30 nel chiostro del monastero (Ingresso da via S. Rita 6)

SABATO ore 18.30 e DOMENICA ore 10.00 – 18.30

IN CORTILE arena estiva (in caso di pioggia in Chiesa)

(Ingresso sotto il porticato del cinema)

Giorni feriali 18.30 in salone S. Agostino

Continuiamo a trasmettere la Messa prefestiva del sabato in diretta Youtube: prima delle ore 18.30 potete connettervi https://www.youtube.com/channel/UCu4b1etPePVvTBpPDOCoLVQ. Se vi iscrivete al canale ci aiuterete a stare uniti anche nei tempi estivi.

Nella prossima settimana abbiamo invitato i bimbi del catechismo a un momento di preghiera e di saluto dal Lunedì al Giovedì alle 18.00 in Chiesa.

Lunedì scorso è stato ordinato presbitero Mauro insieme ad altri 4 diaconi del Pime. Celebra con noi la prima Messa sabato 27 Giugno alle 18.30 e Domenica 28 Giugno alle 10. Don Mauro partirà per la Missione in Messico. Gli faremo un regalo in soldi per contribuire alle spese della sua missione (chi vuole può lasciare il contributo a don Angelo o don Sandro). Le offerte raccolte durante le sue prime messe vanno al PIME.

A seguire un articolo su Mauro apparso su B O 7 domenica scorsa

Buona domenica.
don Angelo e don Sandro
XII Domenica ordinario

Sono nato a Torino nel 1976, ma cresciuto prima a Vergato e poi a Marzabotto. I miei studi secondari sono stati di tipo tecnico. Su suggerimento di un padre gesuita, decido di studiare Scienze Religiose, frequentando la scuola serale e lavorando di giorno. I miei impieghi sono stati due: uno principale, come disegnatore tecnico e uno secondario come istruttore sportivo. Questo per quasi vent’anni. Credo sia stata la passione per l’insegnamento, insieme all’educazione attraverso lo sport, che mi hanno portato ad avere uno sguardo diverso, di fede, sulla realtà che vivo. Soprattutto sono state le relazioni con i più piccoli: persone con disabilità, emarginati, ma anche bambini. A 38 anni, l’incontro con il Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), a Milano, quando frequentavo i corsi di formazione del CSI (Centro Sportivo Italiano), in preparazione a un viaggio ad Haiti per un progetto di volontariato sportivo internazionale. Così, in seguito, la scelta di iniziare una nuova esperienza nel PIME, questo Istituto conosciuto quasi per caso. Dico “quasi” perché, più passa il tempo, più mi convinco che la nostra storia non sia lasciata al caso, ma orientata da Qualcuno, nel rispetto della nostra libertà. La verifica più importante circa la scelta intrapresa penso siano stati i vent’anni vissuti fuori dal cancello del seminario, prima di entrarci. È nella quotidianità che ho scoperto che ciò che viene raccontato nella Bibbia lo puoi rileggere nella realtà che vivi, riguarda la tua vita, a tutti i livelli: nelle relazioni, nel lavoro, nella gioia, nella difficoltà, nel rapporto con la diversità, e così via. Credo sia stato il cuore, ancor più della mente, a suggerirmi la strada verso l’ordinazione e la missione, cioè il mio modo di amare. Negli anni e nelle esperienze vissute ho capito che l’amore che provavo non era un amore “esclusivo” – ovvero il dono della mia vita a una persona in particolare e di conseguenza orientato alla realizzazione della mia famiglia -, ma un amore “inclusivo”, più universale, fraterno, orientato soprattutto a coloro che il Vangelo chiama i «piccoli». C’è anche una ragione teologica alla base di questa scelta. Alcune persone mi chiedono come mai abbia deciso di fare il missionario all’estero quando al giorno d’oggi c’è bisogno di preti qui da noi. Un inno di San Paolo dice: «Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini» (Fil 2,6-7). Il primo missionario all’estero è stato Gesù, e credo che il modo più autentico e bello di essere suoi discepoli sia imitandolo in questo movimento d’uscita, forma sublime dell’amore. Infine, penso siano state molto importanti per me l’elezione di Papa Francesco e il modello di Chiesa proposto: una “Chiesa in uscita”. Ho ricevuto la notizia della mia destinazione a febbraio di quest’anno, dal Superiore Generale: «Abbiamo pensato per te alla missione in Messico». Si tratta di pastorale indigena, nella sierra mixteca, dove sono presenti oltre 20 comunità distribuite in un’area molto vasta della montagna. Ora aspetto l’ordinazione presbiterale che avrà luogo in seminario a Monza (e non in diocesi a Bologna, per problemi legati all’emergenza covid-19), lunedì 15 giugno ’20, ore 17.00. Ci sono state tante guide che mi hanno accompagnato e altre che mi accompagnano attualmente; a tutti devo dire grazie. Gli altri maestri, gli altri compagni di viaggio sono il Creato, la natura e la vita così piena di doni e di gioiose sorprese.