SALUTO E OMELIA DI SUOR GIANCARLA DI DOMENICA 18 SETTEMBRE
Don Angelo mi ha invitato a fare un commento alla Parola di oggi e consegnarvi un saluto.
Lo faccio con la consapevolezza che dal mio cuore colmo di commozione e gratitudine potrà emergere solo qualche cosa di tutto ciò che in questi 7 anni di vita con voi ho sperimentato ed è diventato parte di me. Mi ha chiesto di commentare le letture, non è proprio facile.

La liturgia della Parola di OGGI, infatti, è particolare e impegnativa. La Parabola che Gesù racconta dopo che domenica avevamo ascoltato la storia di un padre pazzo d’amore per i suoi due figli ci fa vedere un padrone che non reagisce secondo la nostra logica, parla ancora di qualcuno che sperpera … come il figlio che se ne va.

1. Ma c’è una sorpresa …. LUI loda chi lo ha derubato perché?
L’amministratore ha trasformato i beni materiali in strumento di amicizia, regala pane, olio – vita – ai debitori. Il benessere e la ricchezza potrebbero chiudere le case, far mettere allarmi, tirar su muri e sbarre; invece qual dono non suo, ma del suo PADRONE apre tutte le porte… sarà accolto.
E il padrone lo loda. Non per la disonestà, ma per il capovolgimento: il denaro messo a servizio dell’amicizia. Ci sono famiglie che riceveranno cinquanta inattesi barili d’olio, venti insperate misure di farina… e il padrone vede la loro gioia, vede porte che si spalancano, e ne è contento. È bello questo padrone per il quale le persone contano più dell’olio e del grano.
Noi siamo un po’ tutti amministratori disonesti, sprechiamo i doni che abbiamo, ma potremmo essere ancora accolti?  Sì perché lo sguardo di Dio cerca in me non la zizzania, ma la spiga di buon grano. Perché non guarderà a me, ma attorno a me: ai poveri aiutati, ai debitori perdonati, agli amici custoditi. Perché la domanda decisiva dell’ultimo giorno non sarà: vediamo quanto pulite sono le tue mani, o se la tua vita è stata senza macchie; ma sarà dettata da un altro cuore: hai lasciato dietro di te più vita di prima?
2. Il nostro Dio è questo PADRONE STRANO
che dà lo stesso salario a tutti quelli che fanno qualche cosa nella sua vigna, che non ha paura di essere derubato d’amore, che se ci trova svegli si mette a servirci, che ci dà tutti i suoi bene e ci chiede di usarli come possiamo, un padrone che ha il volto del PADRE che ci mette tutto a disposizione e non si stanca di aspettarci per far festa … a Lui noi possiamo affidarci e in Lui possiamo credere.
Faccio mio un commento che padre E Ronchi fa alla parabola del Vangelo di oggi.
“Mi piace tanto questo Signore al quale la felicità dei figli importa più della loro fedeltà; che accoglierà me, fedele solo nel poco e solo di tanto in tanto, proprio con le braccia degli amici, di coloro cui avrò dato un po’ di pane, un sorriso, una rosa. Siate fedeli nel poco, questa fedeltà nelle piccole cose è possibile a tutti… Chi vince davvero, qui nel gioco della vita e poi nel gioco dell’eternità? Chi ha creato relazioni buone e non ricchezze, chi ha fatto di tutto ciò che possedeva un sacramento di comunione”.  (E. Ronchi)
3. A Lui ho affidato la mia vita e so che non mi deluderà mai.
Con Lui posso solo dire GRAZIE
Mi ha atteso quando sette anni fa sono venuta in questa comunità, mi ha riempito di regali abbondanti, mi ha fatto sperimentare la bellezza dell’amicizia come dono ricevuto e offerto.
Tra voi mi sono sentita parte di un “corpo”, ho condiviso tanto e sono stata arricchita di attenzioni, cura, vicinanza, … ma ho sentito anche tanto desiderio di essere comunità viva, di trovare strade nuove di annuncio, di mettere al centro la vita delle persone, di condividere la passione per l’umano e per il vangelo che parla già di noi.

GRAZIE ai presbiteri di questa comunità per come hanno vissuto e vivono il loro ministero a don Sandro e a don Angelo e all’intera comunità di preti che sanno vivere insieme e diventano segno anche per tutti noi. Ho fatto tante esperienze, ma è la prima volta che ho trovato dei presbiteri che sanno collaborare che vivono con umiltà e apertura il loro servizio.
Un grazie speciale a Don Angelo, mi ha coinvolto con la sua discrezione e mitezza, con la sua umiltà e delicatezza, ha sempre creduto nella collaborazione tra il maschile e il femminile e nel valore della vita religiosa femminile al di là del fare … soprattutto per ciò che siamo.
Grazie alle famiglie religiose che hanno voluto questa esperienza e alle sorelle che sono passate da qui …
Rivolgo un invito particolare alle figure femminili di questa comunità. In questi anni abbiamo camminato insieme, ci siamo confrontate con la Parola di Dio e abbiamo scoperto quanto possiamo offrire di noi …  continuate una solidarietà al femminile, continuate a credere alla nostra ricchezza e a metterla in circolo proprio nella chiesa.
Insieme a sr Marta, sr Ganxhe e sr Ester si potrà esprimere e vivere ancora questa amicizia e solidarietà …

Con Paolo APOSTOLO sento importante farci reciprocamente l’invito alla preghiera … alzare insieme al cielo le nostre mani … alzarle per invocare su tutta questa comunità la fedeltà nelle piccole cose, nel saluto, nel servizio semplice, nella disponibilità senza calcoli, nell’aiuto tra noi …nel dono di ciò che siamo, nel vedere e valorizzare solo il bene e lasciar cadere ciò che non aiuta a crescere.
OTTIMO, allora come dice don Angelo.
In e con AMICIZIA GRAZIE ancora mi mancherete … anche se qualche volta tornerò non sarà la stessa cosa.

Signore ti prego per la comunità Dorotea che vive a santa Rita per sr Marta, Ganxhe e Ester perché possano essere segno di comunione e rendere visibile il Tuo Amore … GRAZIE per ciò che mi hanno donato e per quello che sono.

Saluto letto da Marta Balugani a nome di tutta la comunità.
Cara Giancarla, “ chi si ferma è perduto”.
Sembra il tuo motto a giudicare dalla velocità con cui muovi le gambe per andare ovunque – sempre  rigorosamente a piedi – (tranne quando viaggi per l’Italia e a volte pure per l’Africa), per incontrare la gente che ti aspetta o anche che non se lo aspetta, e sempre senza avere paura di fare il primo passo.
Anche i tuoi neuroni lavorano sempre,  instancabili, per preparare incontri, trovare soluzioni ai problemi, proporre in modo nuovo e stimolante esperienze e simboli coinvolgenti.
L’umanità è variopinta e variegata e tu l’abbracci per quello che è, facendo emergere da ciascuno il suo valore, il suo colore, la sua caratteristica peculiare.
Chi ti ha conosciuto all’interno del gruppo “Donne della Bibbia” lo ha sperimentato su di sé: ascolti tutte, ci pensi su e la volta dopo rispondi, ad ognuna in base alle sue richieste e bisogni, alzando ogni volta l’asticella e proponendo un nuovo traguardo.
Con te non ci si ferma mai e anche stavolta non ti puoi fermare, il tuo viaggio continua.
Ci mancherai, e lo sai.
Posti nuovi, gente nuova, diverse situazioni, anche lì c’è bisogno di te.
Tra le tante cose insegnate ne vogliamo sottolineare una: le situazioni ci capitano, a volte piacevolmente, più spesso ci travolgono e ci piacerebbe scappare via. Possiamo subirle in modo passivo, come la suocera di Pietro stesa nel letto e stremata dalla febbre, o affrontarle in piedi, confidando in Gesù che ci risana, e continuando a servirlo con dignità,  anche quando le cose non vanno come vogliamo noi.
Non potremo decidere cosa, ma potremo decidere come, e non è poco!
Grazie di cuore per avercelo insegnato.
Confidiamo nel tuo aiuto ad accogliere e vivere il testimone di tante cose che ci hai trasmesso
Speriamo di poter venire presto ad Asolo per avere ancora occasioni di crescere nella amicizia e nella conoscenza del Signore.
La comunità di Santa Rita di Bologna